AI Emozioni e Microlearning

Il futuro della formazione si costruisce oggi, ascoltando, esplorando e confrontandosi.

È con questo spirito che il 3 e 4 aprile abbiamo partecipato all’Innovation Training Summit a Roma, il più grande evento italiano dedicato al mondo del training, organizzato da Ecosistema Formazione Italia.

Due giornate intense all’Auditorium della Tecnica, tra talk, panel e networking, dove abbiamo raccolto idee, stimoli e nuove prospettive per ripensare il nostro lavoro quotidiano e contribuire con ancora più efficacia alla crescita delle persone e delle organizzazioni.

Formazione e AI: alleati per obiettivi concreti

Uno dei temi centrali emersi è stato l’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo dell’apprendimento. Non più (solo) strumenti, ma vere e proprie competenze da sviluppare. Si è parlato del ruolo chiave del microlearning, in particolare nel contesto italiano, per accompagnare le persone a raggiungere i propri obiettivi grazie all’uso consapevole dell’AI.

In questo scenario, il compito dei formatori cambia: non si tratta solo di trasferire contenuti, ma di guidare l’adattamento a nuove tecnologie, sviluppando pensiero critico, consapevolezza e autonomia. La sfida più grande in azienda? Riguarda proprio la leadership: i leader devono essere i primi a comprendere le potenzialità dell’AI, altrimenti rischiano di diventare la prima barriera al cambiamento.

Gender gap e AI: una questione anche culturale

Un altro aspetto emerso è il gender gap nell’utilizzo dell’AI: oggi, gli uomini si sentono mediamente più sicuri nell’approcciarsi a queste tecnologie. Un segnale importante che ci invita a riflettere su come rendere la formazione più equa e accessibile, per non lasciare indietro nessuno e valorizzare il potenziale di tutte e tutti.

AI nel L&D: efficienza, innovazione, reinvenzione

L’intelligenza artificiale può rappresentare una leva straordinaria per il mondo L&D, ma solo se utilizzata con visione strategica: non solo per aumentare l’efficienza, ma per reinventare modelli, contenuti e modalità formative. La sfida non è tanto tecnologica, quanto culturale: serve un nuovo mindset per progettare esperienze che siano coinvolgenti, accessibili e capaci di generare cambiamenti concreti.

Apprendimento che emoziona: la chiave per la memoria a lungo termine

Tra gli interventi più ispiranti, ci ha colpito in particolare l’invito a portare in aula emozioni ed esperienze personali. L’obiettivo? Stimolare una connessione autentica, perché solo ciò che emoziona lascia traccia nella memoria e nella crescita delle persone. Una visione che risuona profondamente con il nostro approccio.

Parole chiave che ci portiamo a casa

Questi spunti entrano nel nostro lavoro continuo di ricerca e sviluppo, orientando il modo in cui progettiamo percorsi che mettono le persone al centro dell’esperienza formativa, per renderla davvero trasformativa.

Grazie a chi ha condiviso idee, prospettive e visioni. Siamo tornate con la valigia piena di ispirazione.

María José Costa Noguera

Perspective Developing People

Learning & Development Specialist

Claudia Landi

Perspective Developing People

Learning & Development Analyst